Marco Polo (Venezia, 15 settembre 1254 – Venezia, 8 gennaio 1324) è stato un ambasciatore, scrittore,viaggiatore e mercante italiano, appartenente al patriziato veneziano.
Il merito della fama di Marco Polo sta certo nel suo lungo e leggendario camino della via della seta e nella permanenza di anni in Oriente; ma anche, e forse soprattutto, nel fatto che ne ha lasciato un racconto, in un bellissimo libro noto come Il Milione o anche Il libro delle meraviglie.la storia di un incredibile viaggio di andata e di riorno ciascuno durato oltre tre anni e della permanenza di 17 anni in Catai alla corte del Gran Khan. Il suo fu il primo attendibile e completo resoconto e il primo contributo alla reciproca conoscenza tra Asia ed Europa.
Ecco come descrive Marco Polo la Georgia del XIII secolo.
Il merito della fama di Marco Polo sta certo nel suo lungo e leggendario camino della via della seta e nella permanenza di anni in Oriente; ma anche, e forse soprattutto, nel fatto che ne ha lasciato un racconto, in un bellissimo libro noto come Il Milione o anche Il libro delle meraviglie.la storia di un incredibile viaggio di andata e di riorno ciascuno durato oltre tre anni e della permanenza di 17 anni in Catai alla corte del Gran Khan. Il suo fu il primo attendibile e completo resoconto e il primo contributo alla reciproca conoscenza tra Asia ed Europa.
Ecco come descrive Marco Polo la Georgia del XIII secolo.
In Giorgens à uno re lo quale si chiama sempre David Melic, ciò è a dire in francesco David re; e è soposto al Tartaro.
E anticamente a tutti li re, che nascono in quella provincia, nasce uno segno d'aquila sotto la spalla diritta. Egli sono bella gente, prodi di battaglie e buoni arcieri. Egli sono cristiani e tengono legge di greci; li cavalli ànno piccoli a guisa di chereci.
E questa è la provincia che Alessandro non potte passare, perché dall'uno lato è 'l mare e dall'atro le montagne: da l'altro lato è la via sí stretta che non si può cavalcare; e dura questa istretta via piú di 4 leghe, sicché pochi uomini terebbero lo passo a tutto il mondo: perciò non vi passò Alesandro.
E quivi fece fare Alesandro una torre con grande fortezza, perché coloro non potessero pasare per venire sopra lui; e chiamasi la Porta del Ferro.
E questo è lo luogo che dice lo libro d'Alesandro, che dice che rinchiuse li Tartari dentro da le montagne; ma egli non furono Tartari, ma furo una gente ch'ànno nome Cumani e altri generazioni asai, ché Tartari non erano a quello tempo.
Egli ànno cittadi e castella assai, e ànno seta assai e fanno drappi di seta e d'oro assai, li piú belli del mondo. Egli ànno astori gli migliori del mondo, e ànno abondanza d'ogni cosa da vivere. La provincia è tutta piena di grande montagne, sí vi dico che li Tartari non pòttero avere interamente la segnoria ancora di tutta.
E quivi si è lo monistero di santo Leonardo, ove è tale meraviglia, che d'una montagna viene uno lago dinanzi a questo munistero e no mena niuno pesce di niuno tempo, se no di quaresima; e comincia lo primo die di quaresima e dura infino a sabato santo, e e' viene in grande abondanza. Dal dí inanzi uno no vi si ne truova, per maraviglia, infino a l'altra quaresima.
E sappiate che 'l mare ch'i' v'ò contato si chiama lo mare di Geluchelan, e gira 700 miglia e è di lungi da ogni mare bene 12 giornate; e venev'entro molti grandi fiumi. E nuovamente mercatanti di Genova navica per quello mare. Di là viene la seta ch'è chiama ghele.
E anticamente a tutti li re, che nascono in quella provincia, nasce uno segno d'aquila sotto la spalla diritta. Egli sono bella gente, prodi di battaglie e buoni arcieri. Egli sono cristiani e tengono legge di greci; li cavalli ànno piccoli a guisa di chereci.
E questa è la provincia che Alessandro non potte passare, perché dall'uno lato è 'l mare e dall'atro le montagne: da l'altro lato è la via sí stretta che non si può cavalcare; e dura questa istretta via piú di 4 leghe, sicché pochi uomini terebbero lo passo a tutto il mondo: perciò non vi passò Alesandro.
E quivi fece fare Alesandro una torre con grande fortezza, perché coloro non potessero pasare per venire sopra lui; e chiamasi la Porta del Ferro.
E questo è lo luogo che dice lo libro d'Alesandro, che dice che rinchiuse li Tartari dentro da le montagne; ma egli non furono Tartari, ma furo una gente ch'ànno nome Cumani e altri generazioni asai, ché Tartari non erano a quello tempo.
Egli ànno cittadi e castella assai, e ànno seta assai e fanno drappi di seta e d'oro assai, li piú belli del mondo. Egli ànno astori gli migliori del mondo, e ànno abondanza d'ogni cosa da vivere. La provincia è tutta piena di grande montagne, sí vi dico che li Tartari non pòttero avere interamente la segnoria ancora di tutta.
E quivi si è lo monistero di santo Leonardo, ove è tale meraviglia, che d'una montagna viene uno lago dinanzi a questo munistero e no mena niuno pesce di niuno tempo, se no di quaresima; e comincia lo primo die di quaresima e dura infino a sabato santo, e e' viene in grande abondanza. Dal dí inanzi uno no vi si ne truova, per maraviglia, infino a l'altra quaresima.
E sappiate che 'l mare ch'i' v'ò contato si chiama lo mare di Geluchelan, e gira 700 miglia e è di lungi da ogni mare bene 12 giornate; e venev'entro molti grandi fiumi. E nuovamente mercatanti di Genova navica per quello mare. Di là viene la seta ch'è chiama ghele.
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