sabato 26 luglio 2014

LA GEORGIA NEL ''LIBRO DELLE MERAVIGLIE'' DI MARCO POLO

Marco Polo (Venezia, 15 settembre 1254 – Venezia, 8 gennaio 1324) è stato un ambasciatore, scrittore,viaggiatore e mercante italiano, appartenente al patriziato veneziano.
Il merito della fama di Marco Polo sta certo nel suo lungo e leggendario camino della via della seta e nella permanenza di anni in Oriente; ma anche, e forse soprattutto, nel fatto che ne ha lasciato un racconto, in un bellissimo libro noto come Il Milione o anche Il libro delle meraviglie.la storia di un incredibile viaggio di andata e di riorno ciascuno durato oltre tre anni e della permanenza di 17 anni in Catai alla corte del Gran Khan. Il suo fu il primo attendibile e completo resoconto e il primo contributo alla reciproca conoscenza tra Asia ed Europa.
Ecco come descrive Marco Polo  la Georgia del XIII secolo.


Del re di Giorgens.
In Giorgens à uno re lo quale si chiama sempre David Melic, ciò è a dire in francesco David re; e è soposto al Tartaro.
E anticamente a tutti li re, che nascono in quella provincia, nasce uno segno d'aquila sotto la spalla diritta. Egli sono bella gente, prodi di battaglie e buoni arcieri. Egli sono cristiani e tengono legge di greci; li cavalli ànno piccoli a guisa di chereci.
E questa è la provincia che Alessandro non potte passare, perché dall'uno lato è 'l mare e dall'atro le montagne: da l'altro lato è la via sí stretta che non si può cavalcare; e dura questa istretta via piú di 4 leghe, sicché pochi uomini terebbero lo passo a tutto il mondo: perciò non vi passò Alesandro.
E quivi fece fare Alesandro una torre con grande fortezza, perché coloro non potessero pasare per venire sopra lui; e chiamasi la Porta del Ferro.
E questo è lo luogo che dice lo libro d'Alesandro, che dice che rinchiuse li Tartari dentro da le montagne; ma egli non furono Tartari, ma furo una gente ch'ànno nome Cumani e altri generazioni asai, ché Tartari non erano a quello tempo.
Egli ànno cittadi e castella assai, e ànno seta assai e fanno drappi di seta e d'oro assai, li piú belli del mondo. Egli ànno astori gli migliori del mondo, e ànno abondanza d'ogni cosa da vivere. La provincia è tutta piena di grande montagne, sí vi dico che li Tartari non pòttero avere interamente la segnoria ancora di tutta.
E quivi si è lo monistero di santo Leonardo, ove è tale meraviglia, che d'una montagna viene uno lago dinanzi a questo munistero e no mena niuno pesce di niuno tempo, se no di quaresima; e comincia lo primo die di quaresima e dura infino a sabato santo, e e' viene in grande abondanza. Dal dí inanzi uno no vi si ne truova, per maraviglia, infino a l'altra quaresima.
E sappiate che 'l mare ch'i' v'ò contato si chiama lo mare di Geluchelan, e gira 700 miglia e è di lungi da ogni mare bene 12 giornate; e venev'entro molti grandi fiumi. E nuovamente mercatanti di Genova navica per quello mare. Di là viene la seta ch'è chiama ghele.

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