Un po' di storia

           DALLE ORIGINI ALL' INDEPENDENZA
 Il territorio dell'odierna Georgia è stato abitato con continuità fin dall' età della Pietra. E' attestata una cultura neolitica fin dal V millennio a.C. Gli scavi archeologici condotti durante gli anni settanta nella regione di Imiris-gora(Georgia orientale), hanno rivelato un certo numero di siti archeologici in cui le case erano dotate di gallerie. Al centro di queste dimore, di forma circolare od ovale, si trovavano un camino ed un pilastro di sostegno. Nell'epoca calcolitica (IV-III millennio a.C.) la Transcaucasia e la Georgia erano occupate dalla cultura di Kura-Araxes, cui appartengono gli insediamenti di Beshtasheni ed Ozni e le sepolture delle province di Trialeti e Tsalka (Georgia orientale). Questi resti sono testimoni di una cultura architettonica avanzata e sviluppata. Seguì, nel II millennio a.C., la cultura di Trialeti
Le funzioni di comando delle prime civiltà georgiane erano esercitate da una moltitudine di piccoli signori locali. Le origini della vita politica autonoma della Georgia risalgono al IV secolo a.C., quando la regione fu organizzata in due regni, uno occidentale (detto Colchide o Lasica) e l'altro orientale (chiamato Iberia).
Il regno della Colchide, esistente dal VI al I secolo a.C., viene considerato come il primo stato georgiano, mentre il termine colchico venne utilizzato come un termine collettivo per indicare le prime antiche tribù georgiane che popolarono la costa orientale del Mar Nero. Tuttavia, era già esistito un precedente stato colchico. Si trattava di una unione tribale georgiana formatasi nel XIII secolo a.C. che diede vita al Regno di Qulha nella Georgia occidentale, già chiamato "Colchide" dai Greci. Questo regno fu la prima forma statale dei georgiani. Secondo la maggior parte degli autori classici, il territorio della Colchide confinava a sud-ovest con il Ponto, a ovest con il Mar Nero fino al fiume Corax (probabilmente l'attuale Bzybi, Abkhazia),a nord con la catena montuosa del Caucaso, che la separava dalla Sarmazia asiatica, a est dall'Iberia e i Monti Moschici (adesso Caucaso minore), e a sud con l'Armenia. 
Il nome di Colchide per la prima volta appare nei testi di Eschilo e Pindaro.
Gli scrittori più antichi si riferiscono ad essa soltanto con il nome di Aea, la residenza del mitico re Eete: "L'Aia colchica giace oltre i limiti del mare e della terra", scriveva Apollonio di Rodi. Il fiume principale era il Rioni che, molto probabilmente, scorreva attraverso la zona centrale della regione dal Caucaso verso occidente (per sfociare nell'Eusino meridionale) e l'Anticite o Atticito (adesso Kuban); secondo alcuni scrittori era il confine meridionale della Colchide.
Arriano menziona molti altri fiumi per nome, ma sembra siano stati poco più che torrenti montani, i più importanti dei quali erano: Charieis, Chobus o Cobus, Singames, Tarsuras, Hippus, Astelephus, Chrsorrhoas, molti dei quali vengono anche citati da Tolomeo e Plinio.
Nell'antichità, la regione del Mar Nero orientale fu la patria della ben sviluppata cultura del bronzo nota come cultura colchica, correlata alla contigua cultura di Koban, che emerse verso la media età del bronzo. Alla fine del II millennio a.C., secoli prima dell'insediamento greco, In almeno alcune parti della Colchide, il processo di urbanizzazione sembra essere stato in una fase abbastanza avanzata.
La tarda età del bronzo colchica (dal XV all'VIII secolo a.C.) vide lo sviluppo di una significativa abilità nella fusione e lavorazione dei metalli iniziata molto prima che essa venisse ad essere utilizzata con padronanza in Europa. Vennero fabbricati utensili agricoli sofisticati e i bassopiani fertili e ben irrigati con il favore di un clima mite favorirono la crescita di progredite tecniche agricole.


Secondo la mitologia greca, la Colchide era un terra favolosamente ricca, situata alla periferia misteriosa del mondo eroico. Qui,nel boschetto sacro al dio della guerra Ares, il re Eete teneva appeso il vello d'oro fino a quando Giasone e gli Argonauti non giunsero nel suo regno con l'intenzione di impadronirsene.Ad aiutare Giasone nella conquista del vello d'oro fu Medea, figlia di Eeta e dunque principessa della Colchide, protagonista anche di una tragedia di Euripide dal titolo, appunto, di "Medea".La Colchide era anche la terra dove il personaggio mitologico Prometeo fu punito, per avere rivelato all'umanità il segreto del fuoco; fu incatenato quindi a una montagna, mentre un'aquila veniva a mangiargli ogni giorno il fegato. Anche le Amazzoni si diceva fossero di origine scita della Colchide. Secondo la mitologia greca, i principali personaggi della Colchide, oltre a Eete e Medea, sono Absirto, Calciope, Circe, Idia, Pasifae.


Nel frattempo, vicino alla Colchide, in una zona favorevole perché al centro delle rotte commerciali dell'epoca, sorse il Regno di Iberia  conosciuta anche come Iveria(ივერია), era il nome dato dagli antichi Greci e Romani all'antico regno georgiano di Kartli(IV secolo a.C.-V secolo) corrispondente all'incirca alle parti orientali e meridionali dell'odierna Georgia.Viene anche chiamata Iberia Caucasica (o Iberia Orientale) per distinguerla dalla penisola iberica(Spagna e Portogallo).
(Il fatto che anche gli antichi abitanti della penisola iberica si chiamassero iberici ha portato alcuni a supporre che ci sia una parentela etnogenetica tra Iberici occidentali e gli abitanti dell'Iberia caucasica Ciò è stato sostenuto da vari studiosi antichi e medievali. La teoria sembra essere stata popolare nella Georgia medievale. Il prominente scrittore religioso Georgiano Giorgi Mthatzmindeli  (1009-1065) scrive che alcuni nobili georgiani vorrebbero fare un viaggio nella penisola iberica per andare a trovare i locali “Georgiani dell'Ovest”.)

 La formazione di Kartli (noto al mondo greco-romano come Iberia) e del suo popolo, i kartveli (, ქართველი) vengono scarsamente documentati. Le infiltrazioni di tribù antiche, specificamente Moschi, menzionati da vari storici classici, e i loro possibili discendenti, i Sasperi (menzionati da Erodoto), potrebbero aver giocato un ruolo cruciale nella consolidazione delle tribù indigene. I Moschi si erano mossi lentamente a nordest fondando insediamenti mentre viaggiavano. Il più importante di questi era Mtskheta, la futura capitale del regno Iberico. La tribù Mtskheta venne in seguito governata da un capo localmente conosciuto come mamasakhlisi (“il padre di famiglia” in Georgiano).
Secondo fonti storiche georgiane  la nascita della monarchia georgiana è collegata alla storia dell'invasione di Iberia da parte del grande imperatore macedone Alessandro Magno, che conquistò la zona durante la spedizione  verso la Persia e ha lasciato il suo ufficiale Azo, fino a quando ques'ultimo non venne sconfitto  dal Principe Pharnavaz, che era a quei tempi ( fine del IV secolo a.C) il capo di una tribù locale. 
Quindi Pharnavaz, vittorioso nella lotta per il potere, divenne il primo re di Iberia (302 a.C. 237 a.C.). Respingendo un'invasione, conquistò le zone limitrofe, inclusa una parte significativa dello stato georgiano occidentale di Colchide (localmente conosciuto come Egrisi), e sembra che avesse ottenuto il riconoscimento del nuovo stato dai Seleucidi di Siria. Pharnavaz riformò la lingua scritta georgiana, e creò un nuovo sistema di amministrazione, suddividendo il paese in alcune province chiamate saeristavo. I suoi successori riuscirono a ottenere il controllo delle gole del Caucaso, tra cui la più importante era il Daryal o Porte Iberiche.
A questo periodo di splendore e di prosperità seguì tuttavia un periodo di guerre continue in cui l'Iberia fu costretta a difendersi da numerose invasioni.
 Nel 63 a.C. i Romani si impadronirono della Colchide e anche la parte orientale della Georgia, pur rimanendo indipendente, dovette accettare la protezione di Roma. 
Saliti al trono persiano i Sassanidi (226 d.C.) l'influenza della Persia si fece di nuovo sentire; probabilmente persiano era il Re Miriani (fine sec. III), sotto il quale sembra abbia avuto inizio la conversione al cristianesimo della Georgia. Il regno di Iberia divenne cristiano nel 337 d.C. e la Georgia .L'elemento religioso portò a un avvicinamento tra la Georgia e Bisanzio, ma la Persia conservò un certo predominio almeno sino alla metà del sec. V, quando Vachtang Gurgaslani (450-503) approfittò di una crisi politica della Persia per conquistare gran parte dell'attuale Georgia e governare il Paese da Tbilisi (Tiflis), che verso la fine del sec. VI divenne ufficialmente la capitale del regno. Dal sec. VI Persiani e Bizantini si affrontarono duramente sul terreno georgiano, mirando alle buone posizioni strategiche del Caucaso, finché tra i due contendenti avanzarono gli Arabi (630), che si impossessarono del Paese, pur lasciando ai Principi locali una certa libertà di azione. Nel 654 Tbilisi divenne sede di un emirato. Nel sec. VIII iniziò l'ascesa dei Bagratidi; il regno di Bagrati III (975-1014) unificava quasi tutta la Georgia, riunendo la parte orientale a quella occidentale. Nel sec. XI i Bagratidi lottarono contro Bisanzio, contro i sudditi ribelli e soprattutto contro i Turchi Selgiuchidi. Nel 1080 Giorgio II si arrese al sultano turco, ma poco dopo Davide IV di Georgia, noto anche come Davide il Fondatore santo e guerriero, batté Turchi e Persiani preparando alla sua dinastia un avvenire glorioso. Con la regina Tamara(1184-1213), la civiltà georgiana raggiunse il suo apogeo, per poi decadere rapidamente dopo la sua morte, quando il Paese per molti anni fu soggetto a invasioni mongoliche e turche (1220-1413). Nei secoli XII e XVI, la Georgia fu invasa dai tartari di Timur Lenk (Tamerlano).
 Alessandro I (1412-43) dominò ancora su una Georgia unita, ma dopo di lui il Paese, diviso fra i suoi tre figli, non ritrovò più la sua unità. I tre regni – Imerethi, Kachethi e Khartli –, dilaniati spesso da lotte interne, subirono la pressione di Persiani e Ottomani. Sconfitti dai Georgiani e poi dai Persiani (1733) gli Ottomani si ritirarono per primi mentre, sino alla fine del sec. XVIII, il Paese rimaneva sotto il dominio persiano. Chiesto appoggio presso lo zar, i re georgiani finirono con provocare l'annessione della Georgia alla Russia,con il trattato di Georgievsk (1783) la Russia stabilì il suo protettorato sulla Georgia orientale, che fu annessa all’impero russo nel 1801. Nella seconda meta del XIX secolo la Georgia occidentale (Tiflis e Kutaisi) subi la medesima sorte. Le province georgiane furono incorporate alla Transcaucasia, dove governava un viceré designato dallo zar.
Crollato lo zarismo nel 1917, i menscevichi, che in Georgia avevano un punto di forza particolare, costituirono nel maggio del 1918 una repubblica indipendente, che però venne travolta nel 1921 dai bolscevichi dopo la vittoria nella guerra civile. Il paese entrò allora a far parte dell’Unione Sovietica.

 Proclamata l'indipendenza il 9 aprile 1991, la Georgia si rendeva effettivamente autonoma con la definitiva dissoluzione dell'URSS (dicembre 1991). 

3 commenti:

  1. Hey :)

    Quello che hai scritto è veramente interessante è incredibile! Io sono un ragazzo 17 enne a cui piace moltissimo la storia della Georgia e sopratutto la colonizzazione greca della Colchide! Probabilmente sono l'unico ragazzo italiano a cui interessa.. grazie ancora per la meravigliosa storia che hai raccontato, viva la Georgia!

    Luca

    RispondiElimina
  2. Interessa moltissimo anche a me anche se non sono italiano ma sardo tutta via la colonizzazione greca fu tardiva molto anzitutto era già stato creato la in quell'angolo di terra

    RispondiElimina
  3. GRAZIE! Con che ricchezza di particolari hai raccontato questa storia! E' affascinante vedere come tutto si ripete quando le guerre si impongono per il dominio e le conquiste... e come invece l'umanità si evolve grazie ad esseri illuminati come La Regina Tamara..Il Re Dei Re..etc. Se i professori di storia insegnassero la loro materia come la scrivi tu, si appassionerebbero tutti..Grazie di vero cuore

    RispondiElimina