Nel cuore del centro storico di Roma, lungo la Salita del Grillo e sui Mercati Traianei, al civico 17, sulla facciata di Palazzo Veniero, è posta una curiosa lapide con su scritto: "QUESTO EDIFICIO OSPITÒ NEI SECOLI XVII – XIX LA TIPOGRAFIA DELLA CONGREGAZIONE DE PROPAGANDA FIDE IL CUI PRIMO TESTO PUBBLICATO NEL 1629 FU IL DIZIONARIO GEORGIANO-ITALIANO COMPOSTO DA STEFANO PAOLINI E NIKIFOR IRBACH .AMBASCIATA DI GEORGIA IN ITALIA + S.P.Q.R. 2011". La lapide continua con la traduzione georgiana.
La Salita del Grillo: è una delle strade più antiche di Roma e si trova nel Rione Monti; la strada prende il nome dalla Famiglia del Grillo e infatti, a circa metà della salita c’è il Palazzo del Grillo, Sicuro è che a Roma si ricorda una figura di nobile burlone che pare vivesse alla “Salita del Grillo”, o comunque che a questa casata facesse capo. E’ una sorta di storia leggendaria che però è stata resa immortale dall’omonimo film di Monicelli, nel 1981, con un grandioso Alberto Sordi.
Tornando alla scritta sulla lapide...
Nella diffusione della conoscenza della cultura georgiana in Europa un ruolo fondamentale fu svolto dai missionari italiani giunti in Georgia nel diciassettesimo secolo, in seguito alla decisione di Roma di istituire la Missione dei Padri Teatini in Georgia nel maggio del 1626. Preziose sono le notizie sulla società georgiana e sulla vita politica dell’epoca, raccolte negli scritti Teatini, molti dei quali sono conservati in archivi e musei della Città del Vaticano e d’Italia. Il primo libro stampato in georgiano fu il “Dittionario giorgiano e italiano” di Stefano Paolini e del georgiano Niceforo Irbachi che vide la luce a Roma nel 1629. Sempre a Roma, nel 1643, fu poi stampata “La grammatica georgiana” del missionario teatino Francesco Maria Maggio.
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Un altra lapide storicamente interessante per la Georgia è sulla parete meridionale della Facoltà di Giurisprudenza di Palermo, in via Macqueda che ricorda Francesco Maria Maggio e Cristoforo Castelli, “messaggeri di amicizia e cultura nel XVII secolo da Palermo in terra di Georgia”.
Oggi le città di Tbilisi e di Palermo sono legate da un gemellaggio.
Il missionario Cristoforo Castelli, nato a Genova nel 1600 ma cresciuto a Palermo, dove morì nel 1659, fu l’autore di importanti manoscritti, contenenti mappe e disegni sugli usi e costumi del popolo georgiano. Quei manoscritti sono oggi considerati di fondamentale importanza, in quanto ci hanno consegnato una descrizione dettagliata e precisa sia della vita che la situazione politica della Georgia di allora.
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