Quel 9 aprile 1989, si era assembrata una manifestazione pacifica in via Rustaveli, davanti il Parlamento. Le truppe sovietiche la dispersero con la forza, causando la morte di 21 persone e centinaia di feriti. Quell’evento viene oggi ricordato come il “massacro di Tbilisi”. Due anni dopo, il 9 aprile 1991, nel secondo anniversario della tragedia, il Consiglio Supremo della Repubblica della Georgia proclamò la sovranità georgiana e l'indipendenza dall'Unione Sovietica, e questo giorno è diventato festa nazionale-Giorno dell'Unità Nazionale .
i fatti
Ai primi di aprile sono iniziate delle manifestazioni anti-sovietica. All'inizio era una semplice protesta, non c'erano richieste specifiche. Ma dopo qualche giorno iniziò ad apparire sempre più forte lo slogan dell'indipendenza per la Georgia. Nessuno diceva o sapeva come questo sarebbe dovuto accadere, ma c'era questa richiesta. Qualche giorno prima del 9 aprile, l’esercito sovietico aveva voluto dimostrare la sua forza mostrando al centro della città i carri armati e facendo sfrecciare a bassa quota nel cielo, sopra i manifestanti, gli aerei militari.Il patriarca della Chiesa Ortodossa Georgiana Ilia II, era tra quei manifestanti. Quando vide che la situazione stava peggiorando, esortò i partecipanti a ritirarsi nella chiesa di Kashveti per evitare spargimenti di sangue, fu inutile...I soldati russi, con manganelli e piccoli badili, incominciarono a far sfollare la gente picchiando con ferocia. Solo in quella notte, verso l’alba del 9 aprile, morirono 21 persone e rimasero sulla strada centinaia feriti
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