giovedì 1 ottobre 2015

RTVELI - VendemmiAmo in Georgia


RTVELI- non e soltanto la vendemmia in Georgia , ma è la festa dell'Uva e del Vino....un periodo suggestivo per visitare i vigneti, partecipare insieme ai vignaioli alla raccolta dell'uva e alle prime fasi di lavorazione del vino.


Il popolo Georgiano, con la sua storia millenaria, fece della vite la sua più importante ricchezza naturale. I grappoli, i tralci e le foglie accompagnano ogni icona, ogni ornamento che appare sui tutti i libri di storia. Le aree di maggior coltivazione della vite in Georgia sono le regioni di Kakheti (con il 52% dei vigneti), Imereti (22%), Kartli (11%), Racha-Lechkumi (4-5%), Guria, Samegrelo e Adjara (2-3%). Le ricerche hanno identificato e catalogato 524 varietà autoctone di uve.Per farsi un’idea del numero delle varietà autoctone di vitigni della Georgia,basti considerare che l’Italia ha una sessantina di varietà autoctone e la Francia qualcuna in meno. 
   
Si  dice spesso che la Georgia è la culla del vino,ed infatti La storia del vino comincia li. Sono stati ritrovati reperti archeologici di ben 8.000 anni fa attestanti la produzione vitivinicola. Sono ancora visibili i resti della prima cantina del mondo datata 4.000 a.C.Questi ritrovamenti fanno della Georgia uno dei luoghi originari della vite e gli antichi abitanti della regione  i primi vignaioli della storia.  Perfino la parola vino deriverebbe dal georgiano “gvino”. Il simbolo della vinificazione georgiana è la qvevri (anfora), non si tratta di anfore da trasporto ma di vere e proprie incubatrici; le qvevri  vengono interrate e al loro interno avviene la fermentazione e la macerazione dell'uva.Un pezzo di storia del vino diventa ufficialmente “Patrimonio Intangibile dell’Umanità” dal 2013 inserendosi nella lista Unesco: "l’antica tecnica di vinificazione nelle anfore di terracotta della Georgia, chiamate “Qvevri”, praticata “in villaggi e comunità dove sono coltivate varietà uniche di uva”, si legge nella descrizione.
La conoscenza e l’esperienza della manifattura della Qvevri e della vinificazione viene tramandata da famiglia, vicini, amici e parenti, ognuno dei quali partecipa alle attività di vendemmia e vinificazione. I bambini imparano come coltivare la vite, pigiare l’uva, far fermentare il vino, lavorare la terracotta e cuocere le Qvevri osservando i più grandi.Già in antichità i vini georgiani venivano apprezzati tanto che ne troviamo citazione nelle opere di Omero che nell'Odissea narra dei vini profumati e frizzanti della Colchide (l'odierna Georgia occidentale), e ancora nelle Argonautiche di Apollonio Rodio dove ci viene narrato che gli argonauti trovarono all'interno del palazzo di Aieti (Colchide) una fontana stillante vino, e che poi gli eroi stessi si riposarono sotto l'ombra della vite. Il museo di Tbilisi ospita oggetti sontuosi legati al vino afferenti da tutte le epoche storiche del paese: abbiamo preziosi bicchieri in oro e argento sbalzato decorati con scene di abbondanti banchetti o con pampini di vite (II millennio a.C.). Sono stati ritrovati nelle tombe, da qui l'ipotesi che servissero al defunto per poter ripiantare la vite anche nell'aldilà ma anche come augurio di rinascita.I vini georgiani presentano quindi non solo una storia unica ma anche un gusto particolare, rispecchiando una personalità che varia a secondo delle caratteristiche del territorio in cui sono prodotti e i vari metodi tradizionali di cui sono frutto. Qui la tradizione è talmente forte che c'è ancora oggi l'usanza di riempire di vino un kvevri alla nascita di un figlio, e di riaprirlo solo il giorno del suo matrimonio.
   Tra i principali vini bianchi prodotti in Georgia vi sono il Tsinandali, ottenuto dalla miscela di uve rkatsiteli mtsvane; il Rkatsiteli, ottenuto dall’omonima uva; il Pirosmani, vino semidolce dedicato all’omonimo pittore georgiano; il Mtsvane, vino secco fatto con l’omonima uva.Tra i rossi i più comuni sono il Saperavi, vino dal gusto armonioso e di piacevole durezza; il Kindzmarauli, vino semi-dolce ottenuto dalle uve saperavi; il Mukuzani, vino secco da uve saperavi coltivate a Mukuzani, in Kakheti; il Khvanchkara, vino semi-dolce fatto con uve muszhuretuli e alexandruli coltivate nella regione di Racha-Lechkumi. Secondo molti questo era il vino preferito di Stalin.
    Il periodo migliore per visitare le campagne della Georgia e assaggiare i suoi vini più famosi  è proprio ora, nel mese delle vendemmie. L’autunno è il periodo dedicato alla RTVELI-raccolta dell’uva, da sempre momento di gioia e forte tradizione,  l'occasione perfetta per assaggiare, ammirare e assaporare della magia di questo paese.Un’esperienza da vivere, una vera e propria festa fatta di tradizione sapori. 






 

 

1 commento:

  1. HO BEVUTO VINO BIANCO IN GEORGIA.NON NON SAPEVO DI QUALE TIPO DI UVA. COMUNQUE BELLO CHIARO ODORE INCONFONDIBILE E SAPORE MOLTO GUSTATIVO

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